Il Commercio Equo è oggi un
movimento globale. Oltre un milione di piccoli produttori e lavoratori sono
organizzati in più di 3.000 organizzazioni di base con le loro strutture
principali in più di 50 Paesi nel Sud del mondo. I loro prodotti sono venduti in
migliaia di Botteghe del Mondo (o Fair Trade Shops), in supermercati e in molti
altri punti vendita nellemisfero Sud.
Il movimento è impegnato in
dibattiti con i politici delle istituzioni europee e in forum internazionali
affinchè il commercio internazionale diventi più equo. E in effetti il
Commercio Equo ha reso il commercio tradizionale più attento alle
responsabilità sociali e ambientali. In breve, il Commercio Equo sta acquisendo
sempre più importanza.
Il documento che costituisce una sorta di "manifesto" del
commercio equo solidale italiano è la Carta Italiana dei Criteri del Commercio
Equo e Solidale
Il commercio equo-solidale interviene creando canali commerciali
alternativi a quelli dominanti, al fine di offrire degli sbocchi commerciali a
prezzi minimi a coloro che producono in condizioni ritenute più sostenibili.
I principali vincoli da osservare sono i seguenti:
·
divieto del lavoro minorile
· impiego di materie prime
rinnovabili
· spese per la formazione/scuola
· cooperazione tra produttori
· sostegno alla propria comunità
· creazione, laddove possibile,
di un mercato interno dei beni prodotti
Gli acquirenti (importatori diretti o centrali di importazione) dei
paesi ricchi, si assumono impegni quali:
· prezzi minimi garantiti
(determinati in accordo con gli stessi produttori)
· quantitativi minimi garantiti
· contratti di lunga durata
(pluriennali)
· consulenza rispetto ai
prodotti e le tecniche di produzione
· prefinanziamento
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